mercoledì 31 ottobre 2007

Dandy mag

Chiunque non morirà di spada o di carestia morirà di peste e allora perché preoccuparsi di farsi la barba?

Dandy sofà

La psicanalisi è un mito tenuto in vita dall'industria dei divani.

Dandy happy

Nessun vero gentiluomo ha mai denaro

Dandy style

Niente ottiene successo come l'eccesso (O.W.)

Dandy bride

Sono contrario al matrimonio e ai rapporti prima del matrimonio, fanno arrivare tardi alla cerimonia.

Dandy's home

martedì 30 ottobre 2007

Martini solution


Non ho mai avuto problemi con l'alcool, almeno fino a quando non scarseggia (Tom Waits)

Dandy femme


Se le domandi cosa cerca, l'amore è la risposta, ma mentre stai aspettando la risposta, il sesso fa sorgere alcune domande parecchio interessanti.

Dandy Dali


Non sono mai stato un intellettuale, ma ho questo aspetto

Dandy aphorism


Non credo in una vita ultraterrena. Comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio

venerdì 19 ottobre 2007

Dandy parfume



Tutti, che lo vogliano o no, dovrebbero bere whisky. Emanando così un forte odore si potrà far credere di essere alcolizzati invece che stupidi (P.J. O'Rourke)

Dandy must

La moderazione è fatale, niente riesce tanto bene quanto l'eccesso (O. W.)

Dandy one more

In effetti mi basta solo un Martini in più per ubriacarmi il problema è che non mi ricordo se è il quarto o il decimo.

Dandy shoes


Il mio consiglio è mai nuove sempre pulite meglio se con le suole consumate. "Cara Olga le vostre scarpe sono di una tale qualità che mi dureranno vent'anni ne ho già sessanta e sono le ultime che vi ordino." (Lord George Brummel)

giovedì 18 ottobre 2007

Dandy bizzare


Un Gentleman è un signore che sa suonare la cornamusa, ma se ne astiene.

Dandy sob

Dandy toys


Ci sono molte cose che butteremmo via volentieri se non temessimo che qualcun altro le raccogliesse. (O.W.)

Dandy shop


Cercavo una buona ragione per entrare in quel negozio LV per parvenu e comperare una stupida borsa senza valore poi ho intravisto le nuove vendeuse

Dandy Cavaliere

Dame e Cavalieri, eterna guerra, eterno amore.

Dandy fashion


"Sì, la forma è tutto. Questo è il segreto della vita."
(Oscar Wilde, Il critico come artista)

Last Martini

mercoledì 17 ottobre 2007

Dandy compliments


"Che cravatta prodigiosa, Frank. Come diavolo ci riesci?"
"Sì, credo sia stupenda, ma vedi, le dedico tutti i miei pensieri!"

Dandy Max


"I could have no part in Modern Life. Essentially I belong to the 19th century. My world has died". (Max Beerbohm)

martedì 16 ottobre 2007

Dandy pharmacy

Non dovrebbe mai mancare in una casa un luogo semplice dove tenere i propri medicinali

Dandy cool



Buona regola è non parlare mai con i camerieri, non capirebbero.

Dandy Vodka

Il Principe Nicolas Alexandrovitch Eristoff posò per Tamara De Lempicka e non si sa se prima o dopo bere la vodka che iniziò a produrre non si sa se prima o dopo aver capito che gli conveniva di produrla la vodka che beveva anzicchè comperarla.

lunedì 15 ottobre 2007

Dandy breakfast

Perrier Jouet freddo, ecco una sferzata di vitalità al mattino. E per accontentare i salutisti basta aggiungere frutta fresca frullata è per questo che hanno inventato i Bellini, Rossini, Mimosa.

Dandy cowboy


Ohi man, old style Borsalino per un cowboy urbano un po' eccentrico

venerdì 12 ottobre 2007

Dandy olè






Bisogna sempre essere un po' improbabili.

http://www.art-dept.com/artists/afanador

Dandismo pensiero


Il vantaggio di essere intelligente (credo) è che si può sempre fare l'imbecille, mentre penso che il contrario sia del tutto impossibile

Dry martini... tra Bond e Buñuel


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Il perfetto dry martini non è un cocktail, è un’idea. Per avere sicuramente quella giusta, ecco a voi i dettagli storici. La fama del dry martini non è dovuta tanto alle sue grazie gastronomiche, ma al cinema. Quanto può un gin, anche se “speziato” con un vermouth, far salire i toni estetici del gusto di qualcuno che si è abituato ai vini grand cru, ai malti invecchiati e agli champagne vintage? Nonostante tutto, a causa della frequentissima presenza del cocktail nel cinema, si è formato un rapporto stravagante che lo ha reso l’aperitivo più richiesto nelle cene di alta gastronomia. E non del tutto a torto. La discreta neutralità aromatica di un buon gin e la leggendaria secchezza del dry martini costituiscono le indispensabili condizioni di un buon aperitivo. Può darsi che manchino le giuste condizioni gustativo-aromatiche che lo collochino come aperitivo ideale, come esistono in un buon champagne o in uno fine sherry, ma abbondano le condizioni stravaganti che si sono formate nel cinema. Quanti di noi non avrebbero voluto dire almeno una volta “A dry martini, please! Shaken, not stirred...”.
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Ed esattamente qui sorge la domanda quasi metafisica: quanto dry deve essere un dry martini? Da una parte, James Bond che ha reso famoso questo cocktail, nonostante sia un connaisseur par excellence, che capisce da un sorso l’annata di un Bollinger, non offre delle descrizioni riguardo la voluta secchezza del suo dry martini. E’ però molto sensibile a come il gin si mescola con il vermouth, cosicché la bevanda non si ferisca (bruised) con un mescolamento barbaro. Shaken, not stirred. Così come molto probabilmente preferisce Bond anche il sesso: agitamento delle sensazioni e non degli sgarbati contorsionismi. Dall’altra parte, per fortuna abbiamo le regole ferree di Luis Buñuel, del grande regista surrealista. Buñuel si è occupato tante volte di cibo, in modo sicuramente eversivo, nei suoi film. La famosa scena nel film “Il fantasma della libertà”, ove il cibo viene consumato nella toilette e la defecazione avviene nella sala da pranzo, la scena in cui i borghesi nel “Il fascino discreto della borghesia” bevono il dry martini cercando inutilmente il pasto perfetto, ne sono due esempi classici. Buñuel si è occupato inoltre delle regole esatte per ottenere un dry martini (nella sua autobiografia “My last sigh”). La sua ispirazione per la ricetta ideale è presa dall’Immacolata Concezione. Senza disposizione surrealistica o umorismo eversivo, Buñuel ricorre al grande filosofo medievale, Tommaso d’Aquino, che parla dell’Immacolata Concezione nel modo seguente: “come un raggio di sole trapassa una finestra, lasciando intatto l’imene della Vergine...”.

Nello stesso modo, secondo Buñuel, un raggio di sole deve trapassare una bottiglia di vermouth (e certamente, quando parla di vermouth intende solo il fine, quasi senza dolcezza e stupendamente sensibile Noilly Prat), prima che essa si scontri con il gin. Lo spirito del vermouth semplicemente si infonderà con la sua grazia nel liquido trasparente, per dar vita all’immacolato e molto dry martini. Con religioso rispetto, come se fosse una nuova Arca dell’Alleanza, Buñuel depone l’assoluta ricetta per il dry martini. Dice allora: “ecco la mia ricetta personale, frutto di lunghi ed elaboratissimi esperimenti, garantita per i suoi risultati perfetti. Prima che arrivino i vostri invitati, mettete tutti gli ingredienti, bicchieri, shaker e gin in frigorifero. Utilizzate un termometro per accertarvi che il ghiaccio stia a 20° sotto lo zero – il ghiaccio deve essere molto ghiacciato e duro, cosicché non si sciolga... non esiste niente di peggio che un martini annacquato.

Non togliete niente dal frigorifero, finché non siano arrivati i vostri invitati. Allora, fate sgocciolare poche stille del Noilly Prat e mezzo cucchiaino di Angostura bitters sopra il ghiaccio. Mescolate e poi scolate il liquido tenendo solo il ghiaccio, che manterrà il tenue gusto di entrambe. Versate il gin sul ghiaccio, agitate di nuovo lo shaker e servite". Buñuel, però, nonostante la precisione della sua ricetta non dice il tipo di gin che utilizza per questo emblematico cocktail; non parla nemmeno dell’oliva, del limone o del Gibson’s. Dato che era spagnolo, forse preferiva le olive verdi ripiene di mandorle. Per quanto riguarda il gin, l’Inghilterra è da sempre una fonte autorevole per questa bevanda e naturalmente marche come il Bombay Sapphire, il Tanqueray, il Ten, rappresentano le scelte più indicate. E di sicuro, almeno secondo il dry martini di Buñuel, mai la vodka. Questa sarebbe una bestemmia ed un’eversione surrealistica...

http://orizzontidelgusto.blogspot.com

giovedì 11 ottobre 2007

Dandy e cavaliere


Un vero Dandy, ma non solo. Ricercatore, filologo, scrittore e studioso dell'arte del "vivere inimitabile"
http://andrea-sperelli.livejournal.com

Dandy white


L'unico al mondo che si può permettere di indossare calze bianche.

Dandy e Snob

E' importante marcare bene i confini che esistono tra lo snob e il dandy. Il primo è, Il signor Boileau al caffè, 1893, di Toulouse-Lautrec. E' interessante notare come Lautrec tratti il 'tipo', sorta di discorso sulle maschere ripreso spesso anche da Wilde. In quest'opera il pittore rappresenta il 'tipo' del borghese, tipico della Parigi d'inizio secolo.come dice la parola, un falso aristocratico, un sine nobilitate (di cui la parola S.Nob è l'accorciamento). Il termine entrò nel vocabolario comune all'inizio dell'Ottocento, in Inghilterra, volto a designare i giovani rampolli studenti delle famiglie borghesi benestanti.
Lo snob è un opportunista privo di consapevolezza individuale, desideroso di ascendere la scala sociale spacciando ruolo, rango e competenze al di sopra delle proprie limitate prerogative. Lo snob è un arrampicatore sociale, che disprezza i suoi simili credendo così di elevarsi ad un rango superiore. Si fa scimmia dei potenti, confida nel progresso e nella politica, diventa, per autoingannarsi, manichino indossante abiti all'ultima moda; al contrario del dandy, lo snob veste ciò che è nuovo, sia brutto o no - dato che ha i gusti personali congelati dal trendy, mentre il dandy preferisce conciliare la bellezza con la moda, creando quel giusto miscuglio di originalità e classico che ritiene necessario per non sforare nell'eccentricità o nello stupido trendy dello snob della domenica.
Manifesto d'inizio novecento per il ballo Il dandy seduce e adora 'far piaceri'; lo snob 'non guarda in faccia nessuno'. Lo snob è cugino primo di quel borghese puritano contro cui Baudelaire e compagni si schieravano; oggi il borghese è in decadenza, o, a seconda dei punti di vista, si è evoluto nello snob, una sanguisuga che serve il potere e, appena ne ha l'occasione, maltratta i più deboli.
E, quando lo ritiene necessario, tenta di imitare il dandy, ma inutilmente. Crede di assomigliargli ostentando freddezza e distanza, mostrandosi superiore come la donna-sfinge di Wilde: enigmatica ma assolutamente priva di segreti. Ma il dandy, nonostante tutti gli sforzi dello snob per somigliargli, è al di sopra di lui e al di sopra di quelli davanti ai quali lo snob si umilia sperando, un giorno, di sostituirli. Il dandy vive sempre nel passato e, a volte, nel futuro; lo snob si arrabatta nel presente.

www.noveporte.it/dandy/snob.htm

Good company

Dandy gourmet

Oysters & champagne, off course

Dandy philosophy

Gli uomini invecchiano ma come il vino spesso non migliorano

Dandy flash

Oh my God!

Dandy gentlemen