giovedì 3 aprile 2008

Dandy women and horse by Bukowsky


Non vi venga l' idea che io sono un poeta
mi trovate mezzo sbronzo all' ippodromo ogni giorno
a puntare su quarter, trottatori e purosangue,
ma fatevelo dire, là ci sono delle donne
che seguono i quattrini, e qualche volta
quando guardi queste puttane queste puttane da cento dollari
qualche volta ti domandi se la natura non ha scherzato
a regalare tanto petto e tanto culo e la maniera
in cui sta tutto insieme, tu guardi e guardi e
e guardi e non ci credi. Ci sono le donne qualsiasi
e poi c'è qualcos'altro che ti fa venir voglia
di sfondare quadri e spaccare dischi di Beethoven
sul coperchio del cesso. Ad ogni modo, la stagione
si trascinava e i pezzi grossi restavano in bolletta,
tutti i non professionisti, i produttori, gli operatori,
gli spacciatori di marijuana, i pellicciai, gli stessi
proprietari, e qul giorno correva Saint Louis:
un cavallo che rompeva quando l'arrivo era serrato
correva a testa bassa, era brutto e cattivo
dato 35 a 1, e io puntai un dieci dollari su di lui.
Il driver lo spinse al largo
lo portò allo steccato dove sarebbe stato solo
anche se doveva fare il quadruplo di strada,
e fu così che fece
tutta la gara contro lo steccato
correndo per due miglia anziché una
e vinse come se avesse il diavolo alle calcagna
e non era nemmeno stanco,
e la bionda tutta culo e tette venne con me a riscuotere.

Quella notte non riuscii a distruggerla
anche se sprizzavano scintille
che rimbalzavano sui muri.
Più tardi là seduta in sottoveste
bevendo Jack Daniel's
disse:

Come mai un tipo come te vive in una stamberga come questa?

Sono un poeta

Lei buttò indietro la testa e rise.

Tu? tu... un poeta?

proprio così, dissi, proprio così.

Ma mi piaceva ancora, sì, mi piaceva,
e tutto questo grazie ad un brutto cavallo
che ho scritto questa poesia.

http://www.bukowski.altervista.org/